"Star bene con le Erbe"
Chi si prende cura della natura, vive con se stesso!

Sezione Botanica - Erbe
Gruppo Lavoro: Arianna MARTOLINI - Cristian CUCCHIARA - Andrea CRISTIANO

Sezione Botanica - Erbe

Ruscus aculeatus  L.  1753 ( Pungitopo )
Famiglia: Liliaceae (Asparagaceae APG)
Radici: Radici rizomatose che emettono ogni anno fusti avventizi.
Fusto: La pianta è composta da numerosi fusti che spuntano dai rizomi a formare cespugli anche molto fitti. I giovani getti che fuoriescono dal terreno sono teneri e di colore inizialmente bianco, poi viola e infine verde, quando assumono una consistenza quasi legnosa. Arrivano a un'altezza di circa 70-80 cm.
Foglie: Al posto delle foglie ci sono fusti modificati chiamati cladodi, appiattiti, pungenti, di colore verde. I cladodi sono molto coriacei, effettuano la fotosintesi e impediscono che la pianta venga brucata dagli animali.
Fiore: Il Ruscus è dioico, cioè i fiori maschili e femminili si sviluppano su piante diverse. Sono in entrambi i casi piccoli e non vistosi, si sviluppano al centro dei cladodi. Sono formati da 6 tepali giallo-verdastro con il centro del fiore viola. Fioritura dall'inverno fino a maggio.
Frutti: Il frutto è una bacca che matura nel giro di un anno, grande poco più di 1cm, di colore rosso vivo.
Habitat: La specie è molto diffusa in tutte le regioni italiane, dal livello del mare fino ai 1000 metri di altitudine. La pianta è tipica del sottobosco della macchia mediterranea, delle leccete e delle quercete. La località di questo ritrovamento è il bosco demaniale Giardino-Scornabecchi di Riparbella (Pisa). In Toscana attualmente è consentita la raccolta di 10 fronde a persona al giorno ( dal sito http://www.provincia.livorno.it/canali/polizia-provinciale/prodotti-del-sottobosco ) . Come fronde è da intendersi fronde decorative, in quanto la raccolta dei germogli non fa parte delle tradizioni di questa regione e quindi non è, fino a ora, disciplinata.
Commestibilità: Commestibile
Fiore sul cladodo
Bacca matura
Giovani getti
Note: I germogli possono essere raccolti e consumati come asparagi, ma solo finchè sono molto piccoli perchè crescendo il sapore diventa molto amaro. Il nome comune di "pungitopo" è dato dal fatto che le fronde pungenti venivano usate nelle cantine e nelle dispense come difesa dai roditori che non riuscivano più ad avvicinarsi al cibo. L'utilità più attuale di questa pianta è legata alle proprietà vasodilatatrici, venotoniche e antinfiamatorie, che la rendono un componente importante di specialità medicinali e cosmetiche per il trattamento dell'insufficienza venosa.
Autore Scheda: Arianna Martolini   Autore Foto: Arianna Martolini

NOTA BENE E RACCOMANDAZIONI
LE SPECIE VEGETALI RIPORTATE NELLE PRESENTI SCHEDE SONO STATE RACCOLTE E DETERMINATE DALL’AUTORE DELLA SCHEDA QUALE PERSONA DI ESPERIENZA E CONOSCENZA DELLA SPECIE VEGETALE TRATTATA. LE STESSE SCHEDE VENGONO PUBBLICATE AI FINI DIVULGATIVI. IL GRUPPO MICOLOGICO CECINESE E GLI AUTORI DELLE MEDESIME SCHEDE DECLINANO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE DA UN INAPPROPRIATO COMPORTAMENTO DI TERZI IN MERITO AL CONSUMO DELLE SPECIE VEGETALI SENZA DETERMINAZIONE CERTA DEI LORO RACCOLTI O IN MERITO AL LORO UTILIZZO MEDICINALE O TERAPEUTICO.
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