"Star bene con le Erbe"
Chi si prende cura della natura, vive con se stesso!

Sezione Botanica - Erbe
Gruppo Lavoro: Arianna MARTOLINI - Cristian CUCCHIARA - Andrea CRISTIANO

Sezione Botanica - Erbe

Pancratium maritimum  L.  1753 ( Giglio di mare, narciso di mare, pancrazio )
Famiglia: Liliaceae (Amaryllidaceae APG)
Radici: Lunghe radici che nascono da grossi bulbi subglobosi perenni, con tunica esterna di colore marrone.
Fusto: Dritto e liscio.
Foglie: Verdi, lisce e lineari, attenuate agli apici, tutte basali che appassiscono con lo spuntare dei fiori.
Fiore: Infiorescenza ad ombrella che porta i grandi fiori ermafroditi, sessili, imbutiformi, di colore bianco candido e tipicamente profumati. Sono formati da 6 tepali petaloidei sottili e bianchi, con una striscia mediana giallo-verdastra posta sull’esterno. I sepali fusi tra loro formano una paracorolla composta da 6 lobi biforcati all'apice che danno origine a 12 denti triangolari. Dai lobi dipartono 6 stami bianchi con le antere gialle.
Frutti: Capsula ovoide, coriacea, che a maturità si apre liberando dei semi angolosi, neri, leggeri e di consistenza spugnosa, che ne consentono il galleggiamento in mare e la conseguente propagazione sulle coste tramite le correnti.
Habitat: Pianta tipica delle zone costiere sabbiose, dal mediterraneo, alle coste europee dell'oceano Atlantico, fino al mar Nero. Colonizza l'ambiente dunale regalando, da giugno a settembre, spettacolari fioriture. E' considerata una specie protetta e la sua raccolta è quindi vietata. Non è una specie rara, anche se l'antropizzazione delle coste e l'abbattimento delle dune, fa si che il suo areale di crescita sia sempre più rarefatto. Gli esemplari qui fotografati sono stati trovati in località Pianetti, tra Marina di Castagneto e San Vincenzo, in un areale, che nonostante la recente costruzione di uno stabilimento balneare e qualche villetta di troppo, preserva qua e la un ambiente dunale pressochè intatto.
Commestibilità: Velenoso
Il fiore del pancrazio
I frutti contenenti i semi
Bruchi della falena Brithys crini pancratii
Note: Pianta di notevole bellezza, che punteggia, con i suoi bellissimi fiori, le dune ancora intatte dei nostri litorali sabbiosi. Il suo profumo è delicato, ma durante la fioritura, specialmente nelle serate estive senza vento, diventa molto intenso. E' una pianta che per questo viene coltivata e commercializzata a scopo ornamentale. E' usata nella cultura Africana ed Asiatica come potente medicinale, anche se noi consideriamo questa pianta, come tutti i Pancratium , specie tossica, poichè contiene alcuni alcaloidi con proprietà allucinogene e cardiotossiche. Una curiosità: se osservata bene, nel periodo di fruttificazione, si può scorgere la presenza, talvolta invadente, dei bruchi della falena Brithys crini pancratii che si cibano prettamente delle foglie e dei frutti della pianta. Questi presentano una colorazione, bianco-nera, che serve a mettere in guardia i predatori sulla propria commestibilità, dal momento che i principi tossici assunti dalla pianta, rendono i bruchi disgustosi. Solo un Coleottero, il Scarites buparius , sembra non essere disturbato dalla tossicità dei bruchi, diventando così il loro principale predatore.
Autore Scheda: Cucchiara Cristian   Autore Foto: Cucchiara Cristian

NOTA BENE E RACCOMANDAZIONI
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