"Star bene con le Erbe"
Chi si prende cura della natura, vive con se stesso!

Sezione Botanica - Erbe
Gruppo Lavoro: Arianna MARTOLINI - Cristian CUCCHIARA - Andrea CRISTIANO

Sezione Botanica - Erbe

Xanthium italicum  Moretti  1822 ( Lappola Italiana, Nappola )
Famiglia: Asteraceae
Radici: Fittonanti.
Fusto: Eretto, molto ramoso, pubescente.
Foglie: Picciolate, ruvide, trilobate-palmate con margine dentato, percorse da 3 nervature principali.
Fiore: I fiori sono riuniti in capolini ovali, raccolti a spiga. L'involucro duro e spinoso sarà l'involucro dei frutti. I fiori maschili sono numerosi e posti su brevi peduncoli, mentre quelli femminili sono 2 e sono avvolti da un involucro ellissoidale, indurito, irto di spine piegate, talvolta ad uncino.
Frutti: Il frutto è ricoperto e avvolto da un involucro indurito e uncinato che contiene 2 semi.
Habitat: Pianta di probabile origine americana, si è diffusa rapidamente, talvolta in maniera invasiva, nell'Europa meridionale, ed è presente in tutte le regioni italiane. E' specie nitrofila, cresce cioè su terreni ricchi di nitrati, spesso sulle spiagge con forte presenza di residui organici, ma anche ai bordi delle strade ed in aree incolte.
Commestibilità: Non Commestibile
Frutti spinosi
Foglie tipiche
Pianta ai bordi spiaggia
Note: E' una specie molto variabile e di non facile collocazione tassonomica. Inoltre presenta due specie molto simili; Xanthium strumarium L. con il frutto di dimensioni più piccole e le 2 spine apicali dritte e glabre e Xanthium orientale L. con frutto con forma più snella e con le spine apicali attorcigliate. Personalmente non mi soffermo sui dettagli tassonomici, che lascio ai botanici di professione. Le "lappole" comunque sono piante particolari; il loro frutto spinoso e uncinato è utilizzato per attaccarsi al pelo degli animali per farsi trasportare il più lontano possibile. La pianta inoltre è molto interessante anche per il suo metodo di germinazione. Il frutto contiene 2 semi; il più grande, il primo anno, fa penetrare le sue radici nel terreno e solleva il frutto lasciandolo cadere. Solo il secondo anno, il secondo seme, più piccolo, ripete l'operazione sollevando il frutto da terra per lasciarlo ricadere vuoto. Non è segnalato nessun utilizzo culinario o officinale nelle tradizione popolare.
Autore Scheda: Cucchiara Cristian   Autore Foto: Cucchiara Cristian

NOTA BENE E RACCOMANDAZIONI
LE SPECIE VEGETALI RIPORTATE NELLE PRESENTI SCHEDE SONO STATE RACCOLTE E DETERMINATE DALL’AUTORE DELLA SCHEDA QUALE PERSONA DI ESPERIENZA E CONOSCENZA DELLA SPECIE VEGETALE TRATTATA. LE STESSE SCHEDE VENGONO PUBBLICATE AI FINI DIVULGATIVI. IL GRUPPO MICOLOGICO CECINESE E GLI AUTORI DELLE MEDESIME SCHEDE DECLINANO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE DA UN INAPPROPRIATO COMPORTAMENTO DI TERZI IN MERITO AL CONSUMO DELLE SPECIE VEGETALI SENZA DETERMINAZIONE CERTA DEI LORO RACCOLTI O IN MERITO AL LORO UTILIZZO MEDICINALE O TERAPEUTICO.
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