"Quali sono i funghi che si possono mangiare? Tutti, indistintamente! Ma alcuni, una volta sola.

Micologia - Microscopia - Studio Schede Funghi
Gruppo Lavoro: Andrea CRISTIANO - Marco RAUMI - Carlo GIGLIO

Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi

Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi


Hygrophorus russula  (Schaeff. ex Fr.) Kauffman  1918
Lamelle
Gambo
Confronto con H penarioides
Cappello/Carpoforo: Diametro fino a 18 cm, robusto, prima globuloso-emisferico, poi convesso o piano, con umbone largo e margine eccedente; cuticola liscia, separabile; fibrille o macule innate rosso vinoso-porpora su fondo bianco-rosato, concentrate al centro; viscido con pioggia o umidità.
Imenoforo: Lamelle adnate o subdecorrenti, sinuose, con filo ondulato in vecchiaia, rade e talora anche forcate; invecchiando, il filo lamellare diventa rosso vinoso o anche di giallo in tempo asciutto e gelido.
Stipite: Solitamente fino a 15 cm di altezza × 1-2,5 cm di diametro, cilindrico, pieno e sodo; può essere tozzo e panciuto ma anche slanciato e ricurvo, bianco poi con venature rosso-porpora; può presentare delle macchie gialline in base al clima rigido o al vento. Senza anello.
Carne: Bianca, consistente, soda, fibrosa. Odore leggero fungino, sapore mite, talvolta leggermente amarognolo specialmente se ritrovato sotto leccio e dopo vento e clima rigido.
Ambiente: Specie tipica dei boschi mediterranei di latifoglie (quercia), in autunno anche inoltrato. Questo fungo cresce seminascosto tra le foglie e tra i sassi.
Microscopia: Basidi claviformi con 4 spore, dimensioni 6-9 × 4-4,5 µm. GAF presenti ovunque, spore 6,5-9 × 5-6,5 µm, ellittiche/ovoidali, lisce, monoguttulate con apicolo.
Fibrille del cappello
Sporata in massa
Margine del cappello
Commestibilità: Commestibile, asportando la cuticola. Raccolto moltissimo nelle regioni italiane centromeridionali. Diventa giallognolo alla cottura. Ritenuto da molti una specie poco apprezzabile viene conservato sott'olio, ma la sua carne soda lo rende gustoso cucinato con i fagioli e le salsicce come da tradizione toscana.
Note: Molto simile ad H. erubescens, commestibile, ma più chiaro nei cromatismi e con crescita sotto aghifoglia, ha sapore amaro, lamelle più rade, spore leggermente più piccole e gambo-lamelle con tendenza ad ingiallire, raramente di latifoglie. In letteratura troviamo H.purpurascens (Alb. &Schweiniz. : Fr.) Fr., specie rara, pure questa rossiccia, ma con una cortina velata che lascia la traccia di un anello sul gambo bianco; ha inoltre il filo delle lamelle rosso.H.fragicolor Papetti= H.persicolor Ricek, ha un cappello di un delicato color rosa uniforme e carne sempre amara alla base del gambo; questa specie, tuttavia, non è considerata valida da alcuni autori.Infine segnaliamo H.capreolarius (Kalchbr.) Sacc., specie ben delineata, con cappello, lamelle e gambo di un rosso più cupo rispetto le altre specie della medesima sezione. H. russula è abbastanza raro in Italia settentrionale ma è senz'altro una delle specie più conosciute ed apprezzate nelle zone temperate calde. Cromatismi tipici del cappello con prevalenza di rosso su fondo bianco, non si presta a confusioni; si tratta quindi di un fungo molto facile da riconoscere.
Indagini Molecolari: Non eseguite.
Reazioni Macrochimiche: Non eseguite per la facile riconoscibilità della specie.
News: In letteratura si legge che vi è uno studio complesso, supportato da analisi filogenetica e condotto su esemplari di Hygrophorus raccolti nella zona di Trento sotto pino cembro ed abete bianco che hanno portato al delinearsi di una nuova specie denominata H. neoerubescens Papetti, Peintner & Simonini 2020 - Rivista di Micologia 62(3): 195-213, 2019. L'analisi conferma questa differente specie da H. russula osservando una diverso ambiente di crescita (soto aghifoglia) spore più grandi (8,3-10,2 x 5-5,6 micron) e lamelle maggiormente spaziate e, dato che risulta più vicino ad H. erubescens un pileo con tonalità biancastre di fondo più accentuate.
Autore Scheda: Andrea Cristiano   Autore Foto: Andrea Cristiano

Nota bene e raccomandazioni
I DATI RIPORTATI NELLA PRESENTE SCHEDA DERIVANO DALLO STUDIO MACROSCOPICO E MICROSCOPICO DEL FUNGO RACCOLTO DALL’AUTORE CONSULTANDO LA LETTERATURA DI SETTORE DISPONIBILE.GLI STESSI DATI VENGONO PUBBLICATI AI FINI DIVULGATIVI ED IN PARTICOLARE PER LA COMMESTIBILITA’ CHE, RICORDIAMO, PUO’ ESSERE DICHIARATA SOLO DALL’ISPETTORATO MICOLOGICO DELLA ASL O DA MICOLOGI ISCRITTI ALL’ALBO NAZIONALE, IL GRUPPO MICOLOGICO CECINESE E GLI AUTORI DELLE MEDESIME SCHEDE DECLINANO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE DA UN INAPPROPRIATO COMPORTAMENTO DI TERZI IN MERITO AL CONSUMO DEI FUNGHI.