"Quali sono i funghi che si possono mangiare? Tutti, indistintamente! Ma alcuni, una volta sola.

Micologia - Microscopia - Studio Schede Funghi
Gruppo Lavoro: Andrea CRISTIANO - Marco RAUMI - Carlo GIGLIO

Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi

Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi


Cortinarius crustulinus  Malençon  1970
Resti velari al gambo
Lamelle e sommità dello stipite
Lamelle nel giovane
Cappello/Carpoforo: Diametro fino a 15 cm prima emisferico poi convesso sempre più appianato anche con depressione discale di colore ocra-brunastro, con squamette nel giovano che creano un disegno a fibrille più scure a maturità, orlo liscio spesso regolare nei giovani ma lobato-sinuoso nel vecchio esemplare.
Imenoforo: Posto sotto il cappello con lamelle bianco-rosate poi grigio-violastre, viola smorto ed infine crema-carnicino, fragili, adnate.
Stipite: Tozzo, massiccio, fittonante, obeso, con resti velari a modo di calza per 3/4 del gambo ovvero fino a residui di un anello effimero resto del velo parziale, colore biancastro-ocra con residui brunastri.
Carne: Biancastra-ocracea con odore rafano-mielato (mirabelle) assimilabile anche al DDT, linea "B" = verde.
Ambiente: Gli esemplari descritti sono stati ritrovati in prossimità di una grande sughera e orniello, ai margini della banchina stradale nel comune di Riparbella (PI), quota 300-400 m slm il 5 dicembre 2021. Può essere associato a conifera (Guida introduttiva al genere Cortinarius in Europa di Calledda, Campo, Floriani e Mazza.)
Microscopia: Spore amigdaliformi, talune rastremate , altre sub-papillate 12-13,5 x 6,2-7,0 µm con ornamentazione medio bassa (vedasi foto micro).
Spore
Spore
Spore
Commestibilità: Privo di interesse alimentare.
Note: Secondo la monografia di settore Atlas de Cortinaires questa specie viene distinta da Cortinarius caligatus Malençon (1970) poiché quest'ultimo ha lamelle viola/azzurre ed associato in ambiente mediterraneo a Leccio come affermato nella monografia Guida introduttiva al genere Cortinarius in Europa di Calledda, Campo, Floriani e Mazza.
Indagini Molecolari: Non effettuate.
Tavola originale con icona , del Malençon
Reazioni Macrochimiche: KOH cutis= rosso - KOH stroma = rosa-arancio.
Reazione al KOH
Sezione carpoforo
Stessi esemplari sotto sughera
News: Malençon pubblica nel 1970 sia il C. caligatus che il C. crustulinus . Del C. caligatus riporta le spore come largamente ellissoidali , sub amigdaliformi senza papille e rastrematura apicale , dalle max misure di 11.5x6.5 µm. Nonostante la somiglianza apparente con il C. crustulinus il Malençon pubblica quest'ultimo, presentando delle spore amigdaliformi rastremate e talune sub-papillate dalle max misure 13.5x7.5 µm mi sembrano decisamente più grandi. Riporto l'icona originale del Malençon riguardante il C. crustulinus dalla quale si evince la differenza dal C. caligatus. L'habitat risulta il medesimo ( Quercus ilex o Quercus suber ). Le lamelle descritte nella pubblicazione il Malençon le dipinge di colore viola scolorente al grigio argilla e poi brunastre , questo dato non è rapportabile al C. caligatus il quale si distingue per avere per lungo tempo le lamelle blu fuxia .
Autore Scheda: Andrea Cristiano e Marco Raumi   Autore Foto: Andrea Cristiano e Marco Raumi

Nota bene e raccomandazioni
I DATI RIPORTATI NELLA PRESENTE SCHEDA DERIVANO DALLO STUDIO MACROSCOPICO E MICROSCOPICO DEL FUNGO RACCOLTO DALL’AUTORE CONSULTANDO LA LETTERATURA DI SETTORE DISPONIBILE.GLI STESSI DATI VENGONO PUBBLICATI AI FINI DIVULGATIVI ED IN PARTICOLARE PER LA COMMESTIBILITA’ CHE, RICORDIAMO, PUO’ ESSERE DICHIARATA SOLO DALL’ISPETTORATO MICOLOGICO DELLA ASL O DA MICOLOGI ISCRITTI ALL’ALBO NAZIONALE, IL GRUPPO MICOLOGICO CECINESE E GLI AUTORI DELLE MEDESIME SCHEDE DECLINANO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE DA UN INAPPROPRIATO COMPORTAMENTO DI TERZI IN MERITO AL CONSUMO DEI FUNGHI.